Ultima apparizione (2 marzo)
Sono presenti cinque persone: alle 19 Mariette esce di casa mentre piove a dirotto; sotto una pioggia battente in ginocchio, sul sentiero del piccolo giardino, recita devotamente e con tutta tranquillità due rosari.
All’inizio del terzo rosario, mentre la pioggia cessa, Mariette solleva le mani, si alza, fa un passo avanti e poi, subitamente, si rimette in ginocchio; i presenti la sentono distintamente rispondere: “Sì”.
Dopo qualche minuto, sempre in ginocchio, ma quasi appoggiata sui gomiti, la bambina comincia a singhiozzare mostrando vera costernazione nel tentativo, fra le lacrime, di recitare alcune Ave Maria; rientrata in casa, con tutta semplicità riferisce che la Santa Vergine le ha detto: Io sono la Madre del Salvatore, Madre di Dio. Pregate molto. (E’ stato allora che la si è udita rispondere “Sì“.) Poi aggiunge che la Santa Vergine le ha imposto le mani e, dopo un gesto di benedizione, le ha detto: Addio!
Il giorno dopo, primo venerdì del mese, Mariette e suo padre si accostarono all’Eucaristia; al Cappellano che la interrogava Mariette riferì che il sorriso della Vergine, al momento di pronunciare le ultime parole, aveva fatto posto ad uno sguardo grave.
Mariette dirà un giorno: “La Vergine non ha detto che una parola di troppo: Addio!”
L’attuale Cappella delle Apparizioni è stata costruita ed inaugurata durante l’estate del 1933. La realtà delle apparizioni e del messaggio è stata riconosciuta da Mons. Kerkhofs, Vescovo di Liegi, il 22 agosto 1949.