Le apparizioni (1933)

Sabato 11 febbraio

E’ una notte di luna piena, soffia la tramontana; dopo un Rosario Mariette si rialza, esita, si volta implorando: E se dicessimo un secondo Rosario?

Dopo la quarta decina, Marietta, che era rimasta in piedi, cade sulle due ginocchia contemporaneamente. Fanno così anche i presenti.

Poi la piccola si alza, e dirigendosi verso il sentiero prega ad alta voce e s’inginocchia due volte.

Dopo aver immerso le mani nella sorgente ed aver fatto un segno di croce, Mariette tace.

Segue un silenzio che ai pochi presenti sembra lunghissimo, poi la fanciulla esclama con voce molto nitida: “Grazie!  Grazie!

La Vergine è arrivata come le altre volte, mi ha condotta alla sorgente (“Ella scivola all’indietro”), ha detto: Vengo ad alleviare la sofferenza”. Perciò Mariette spontaneamente aveva ringraziato.

Marietta ha smesso di piangere. Le sue lacrime, dopo ventidue giorni di vana attesa, tradiscono la reazione di tutto il suo essere; adesso trabocca di gioia. Si reca dal Cappellano e con un sorriso vincente può dire: Io l’ho vista … e questa volta mi ha detto “arrivederci”!

La domenica 12 febbraio, a sera, con una decina di persone, Mariette recita un Rosario, poi un secondo, un terzo… La si sente piangere dolcemente, poi scoppiare in singhiozzi.

Nuovamente la notte oscura…

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