Le apparizioni (1933)

L’intervallo fino all’11 febbraio

Dopo quattro apparizioni che hanno suscitato qualche interesse, seguono tre lunghe settimane di calma assoluta. E’ questo uno degli elementi più straordinari del “fatto” di Banneux.

A Lourdes, dal 4 al 25 marzo 1858, vi fu egualmente un’interruzione della visione, ma quale differenza!

La folla non cessa di aumentare a Massabielle, causando ai pubblici poteri dei grattacapi epici, ma Bernadette non si fa vedere.

Qui invece è tutto il contrario: Mariette ogni sera è al suo posto, ma la partecipazione è quasi del tutto assente: pochi e rari testimoni; all’inizio se ne contano una decina, soprattutto al sabato e domenica.  Dopo quindici giorni, alcuni fedelissimi tengono ancora duro, e talvolta vi è di passaggio qualche curioso.

Così, ogni sera, alle 19 in punto, con i suoi stivali, il vecchio soprabito, uno scialle od un berretto, Mariette è in ginocchio su di un vecchio sacco, la testa rivolta verso due abeti, gli occhi ostinatamente fissi verso lo stesso punto della prima visione.

Con voce semplice, naturale, senza affettazione, con accento cantilenante e strascicato, Mariette prolunga la preghiera fino a quattro, cinque, sei, perfino sette rosari…

Il Cappellano, che non ha incoraggiato la fanciulla, infrange solo una volta la consegna della prudenza e fa una puntata fino alla Fange.

Dom Tommaso Becquet, benedettino di Tancrémont, su richiesta del Cappellano, si recò due volte, agli inizi di febbraio, alla Fange; testimonierà lui stesso: Mi univo alle poche persone che si trovavano nel giardino. Verso le 19 Marietta uscì ed immediatamente si mise in ginocchio su di un sacco posato sulla neve e recitò molto devotamente e senza affettazione un Rosario; diceva molto bene le preghiere, senza annunziare i misteri, ma senza omettere delle parole, compresi i Gloria al Padre. Dopo il Rosario la si invitò a rientrare, ma rispose con tono triste: “No! Lasciatemi ancora per un Rosario!” Solo dopo il terzo Rosario acconsentì a rientrare in casa, ma lo fece con modestia, alla maniera di un fanciullo che è stato deluso e che desidera isolarsi.

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